

foto ©Andrea Guermani per i Musei Reali
Annalaura di Luggo
OCULUS-SPEI, 2024
cinque monitors interattivi touchscreen, computers, sonoro,
telecamera gesture recognition in real time, staffe in ferro, struttura in legno
cm 210x120x50 cad.
Il prossimo 6 giugno, alle ore 12.00, presso i Musei Reali di Torino, Cappella della Sindone, sarà inaugurata Oculus-Spei, installazione multimediale dell’artista Annalaura di Luggo.
L’appuntamento, a cura di Ivan D’Alberto, si traduce con un’opera immersiva e fortemente simbolica che resterà in esposizione fino al 26 agosto.
La conferenza stampa di presentazione, sarà introdotta da:
Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e Direttore delegato dei Musei Reali di Torino,
Gianluca Popolla, Incaricato per i Beni Culturali Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta e Direttore del Museo Diocesano di Torino,
Lorenza Santa, Musei Reali di Torino, curatrice delle collezioni di Palazzo Reale,
Ivan D'Alberto, Curatore, nonché teorico e storico dell’arte contemporanea,
Annalaura di Luggo, Artista.
La mostra, promossa dai Musei Reali e dal Museo Diocesano di Torino ha ricevuto il patrocinio morale del Giubileo 2025, del Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Giustizia.
La Cappella della Sindone - luogo che custodisce uno dei simboli più tangibili della cristianità e della spiritualità universale - si apre all’arte contemporanea, accogliendo un progetto che intreccia tecnologia, senso estetico, luce e fede. In questo spazio sacro, dove la Sindone si offre come segno concreto di redenzione, Oculus-Spei offre un messaggio profondo: la speranza come forza positiva che permette di affrontare ogni sfida e ogni difficoltà.
L’opera si articola attorno a cinque Porte Sante ideali, dinanzi alle quali il visitatore è invitato a bussare concretamente. Oltre le prime quattro Porte l’astante trova persone con disabilità, provenienti dai quattro angoli del mondo: sono uomini e donne che si fanno testimoni di forza e resilienza nonostante le proprie fragilità. Una luce che discende dall’alto li attraversa, aprendo un varco nel loro cuore e nel loro sguardo: da sempre, infatti, l’occhio è per Annalaura di Luggo la chiave di accesso per raggiungere la parte più profonda dell’animo umano.
La quinta Porta, ispirata a quella del carcere di Rebibbia, aperta da Papa Francesco come segno di accoglienza e misericordia, rappresenta il momento più intimo e trasformativo del percorso. Il visitatore, ripreso in tempo reale, si ritrova in una gabbia simbolica, che evoca ogni forma di prigionia, precarietà e vulnerabilità. Ed è proprio in questa condizione di “reclusione” che la luce riappare, suggerendo una possibile liberazione interiore attraverso la speranza.
Afferma Mario Turetta, Direttore dei Musei Reali di Torino: “L’esposizione dell’installazione multimediale Oculus-Spei di Annalaura di Luggo, all’interno degli spazi fortemente caratterizzati della Cappella, consente di far dialogare le opere del passato con le espressioni artistiche contemporanee. L’attraversamento simbolico delle porte di Oculus-Spei, ideate anche con un impiego sapiente della luce protagonista della stessa architettura barocca della Cappella della Sindone, implica una visione inclusiva pienamente in linea con la mission degli stessi Musei Reali, aperti a tutti i pubblici e per i quali l’arte costituisce uno strumento cruciale di mediazione e condivisione”. Aggiunge Lorenza Santa, Curatrice delle collezioni di Palazzo Reale: “L’opera avvicina a esperienze, emozioni, difficoltà e sogni, invitando lo spettatore a riflettere e superare confini e barriere”.
Gianluca Popolla, Direttore Museo Diocesano sottolinea: “Dopo l’allestimento nel Pantheon romano, arriva a Torino questo evento che ci consente di informare e orientare gli occhi, fisici e simbolici, poiché crea un affascinante e singolare dialogo tra il percorso architettonico e artistico ideato secoli fa dal genio di Guarino Guarini nel luogo dove era ospitata la sacra Sindone e le moderne installazioni multimediali della grande artista”.
In un anno segnato dalla scomparsa di Papa Francesco, il Pontefice che ha dedicato il suo magistero agli ultimi, Oculus-Spei assume un significato ancora più profondo. Non si limita a dignificare ogni fragilità, ma invita ad agire, ad assumere uno sguardo solidale verso chi vive ai margini. È un’opera che restituisce dignità, sollecita coscienze e stimola responsabilità condivise.
Ad ampliare il senso dell’opera, l’omonimo documentario di Annalaura di Luggo che approfondisce i temi del progetto attraverso un racconto visivo che intreccia le immagini delle Porte Sante con riflessioni e testimonianze sul tema della speranza. Ne emerge una narrazione corale, dove l’arte diventa spazio di ascolto e condivisione. In occasione della conferenza stampa di apertura, verrà presentato il progetto del documentario, con una selezione di materiali in anteprima.