

OCULUS-SPEI
Annalaura di Luggo
a cura di
Ivan D’Alberto
29 APRILE - 3 GIUGNO 2025

MUSEO DE' MEDICI | ROTONDA BRUNELLESCHI | FIRENZE
Patrocinio
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ministero della Giustizia
Con il patrocinio speciale del
Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza
S.E.R. Mons. Rino Fisichella
Pro Prefetto | Dicastero per l’Evangelizzazione
Comitato promotore
Davide Vincent Mambriani
Incaricato per gli Affari Culturali del Dicastero
per l’Evangelizzazione con Delega al Giubileo
Gabriella Musto
Dipartimento per la valorizzazione del
patrimonio culturale - MiC
Marcello Palminteri
Curatore | JUS Museum, Napoli
Oculus-Spei
Annalaura di Luggo
direttore della fotografia
Cesare Accetta
technology providers
OSC Innovation, Roma
Andrea Bellezza, Emanuele Costanzo, Marco Giorgi
effetti speciali
Guido Pappadà
foto di scena
Sergio Siano
servizi foto e video
Cooming soon, Roma
allestimenti
Fiart Mare spa, Napoli
Giuseppe Scotto Di Carlo, Antonio Palino, Alessandro Tafuto
immagine coordinata
Annydi Publishing, Napoli
assistenza
Alessia Moretti
stampa apparati
Manna Pubblicità, Casandrino
catalogo
Segno
Sala Editori, Pescara
ufficio stampa
Annydi Ufficio Stampa, Napoli
Si ringraziano i protagonisti dai quattro angoli del mondo:
Delume Samanthika Patthini Durange Don (Asia), Ignazio Sibillo (Americhe), Martina Frola (Europa), Serigne Mboup (Africa) e tutti quanti hanno collaborato al progetto.
L'artista ringrazia inoltre
Mons. Lucio Adrian Ruiz Segretario del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede
Vincenzo Falabella, Presidente FISH Ets Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap
Massimo Petirro, Gruppo Intesa Sanpaolo
Luca Chiarella, Pictet Asset Management
Massimo Petirro, Gruppo Intesa Sanpaolo
Luca Chiarella, Pictet Asset Management
Martedì 29 aprile 2025, presso la Rotonda Brunelleschi del Museo de’ Medici a Firenze, in occasione del Giubileo delle Persone con Disabilità, + stata inaugurata inaugurata Oculus-Spei, installazione multimediale interattiva dell'artista Annalaura di Luggo.
Il progetto espositivo, a cura di Ivan D’Alberto, è stato presentato in anteprima al Pantheon di Roma lo scorso dicembre.
L'appuntamento fiorentino è stato fortemente voluto dal Direttore del Museo de’ Medici Samuele Lastrucci ed è stato promosso da Davide Vincent Mambriani, Gabriella Musto e Marcello Palminteri, membri del comitato scientifico che segue il progetto sin dalle sue fasi iniziali.
La mostra gode del patrocinio del Giubileo 2025, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Giustizia.
L’esposizione rappresenta una tappa importante per l’evoluzione dell’opera di Annalaura di Luggo: dopo Roma, infatti, Oculus-Spei giungendo a Firenze, città simbolo dell’Umanesimo e dell’Arte, si arricchisce di nuovi significati.
La scelta di collocare l’installazione multimediale interattiva presso il Museo de’ Medici e nello specifico all’interno della Rotonda Brunelleschi offre a tale intervento una prosecuzione naturale di un dialogo che pone a confronto architettura e fede, attraverso il sodalizio tra la bellezza classica e l’innovazione contemporanea. Nella geometria brunelleschiana della Rotonda si riconosce un perfetto parallelismo con il Pantheon di Roma e nello spazio fiorentino si riproduce similmente quanto realizzato nella città eterna; un’operazione dunque perfettamente coerente anche da un punto di vista storiografico, capace di mettere in dialogo l’opera incompiuta dell’architetto toscano con il tempio romano, accomunati da scelte progettuali che vedono l’uso della pianta centrale.
Oculus-Spei si compone di cinque Porte Sante ideali su cui è possibile bussare concretamente. Le prime quattro si aprono su persone con diversa abilità provenienti dai quattro angoli del mondo; costoro illuminati e trasfigurati dalla Luce offrono all’astante uno “sguardo inedito” sulla bellezza interiore. Da tempo Annalaura di Luggo porta avanti questa soluzione estetica rappresentando gli occhi come porte dell’anima.
Con la quinta porta, ambientata nel carcere di Rebibbia, il percorso diventa più intimo e trasformativo. Il visitatore, ripreso in tempo reale da una telecamera, entra nell’opera diventando parte integrante dell’installazione. Le sbarre si tramutano in simbolo di precarietà, prigionia e vulnerabilità: condizioni che ogni individuo può trovarsi a vivere durante la sua esistenza. Anche in questo caso la luce diventa protagonista, colpisce il visitatore e suggerisce una possibile liberazione interiore: un riscatto che si compie attraverso la speranza.
L’installazione di Annalaura di Luggo mette al centro l’essere umano e la sua luce interiore dando a quest’ultima una presenza e un ruolo fondamentale.
Grazie alla tecnologia, che pone in dialogo Arte e Fede, Oculus-Spei offre un’esperienza profonda che culmina nella scoperta di sé.
L’installazione multimediale interattiva, infine, trova una perfetta aderenza con la storia del Museo de’ Medici che ricorda anche la figura di Maddalena de’ Medici, donna che visse una condizione di disabilità diventando nel tempo un simbolo di sensibilità attenta e inclusiva, caratteristiche perfettamente in linea con la natura dell’opera.